….E arriviamo al 1978, la Stratos viene messa in disparte dal gruppo Fiat, l’auto è troppo al di fuori dello schema dell’auto “comune che vince le gare”, il marketing del gruppo Fiat spinge perché sia la 131 Abarth il modello che deve “trainare” le vendite e soprattutto l’immagine sportiva del gruppo, la 131 ha ormai tutte le attenzioni del reparto corse Abarth, ha ereditato anche i colori dello sponsor Alitalia, già vincente con la Stratos in tutti i rally del mondo.
Inoltre anche i regolamenti introdotti con la fine del 1977 sembrano tarpare le ali a la “bete a gagner”, la testata a quattro valvole non è più omologata, così come la frizione bidisco e alcune parti del cambio, l’auto deve avere una configurazione più prossima alla vettura di produzione anche se rimane in gruppo 4, il gran turismo preparato, dove, anche in versione 2 valvole dimostrerà ancora a lungo la sua micidiale efficacia.
La Stratos si presenta in forma pressoché ufficiale al primo appuntamento della stagione, la carrozzeria ha i “parafangoni” già apparsi nelle ultime gare del 1977 in Corsica ed al Rac. Vengono schierate 2 vetture, ARE 285 una per Munari e Sodano con il n.1, targata TO M54374 – telaio 1918, è vettura vincente, , prima a Montecarlo nel 1976 al Portogallo nel 1977 e a S.Remo nel 1978, e, con il n.5 Bacchelli e Bernacchini TON41648, telaio 1685, auto vincitrice del Monte 1977 e del Tour de Corse 1976. Purtroppo tutte le auto del gruppo Fiat manifestano gravi problemi di gomme e incappano in difficoltà di diverso genere, Munari si ritira per non meglio identificati guai al motore mentre Bacchelli agguanta un poco significativo 10mo posto.
Ma l’avventura nel mondiale non si ferma, al secondo raid, nelle nevi di Svezia, la Lancia si affida ad uno specialista locale, Stig Blomqvist che, in coppia con Sylvain viene schierato con la vettura n. 1, la targa è TO P50745, il telaio è 1804, ARE 284 l’auto non ha passato significativo, viene montato un cofano posteriore di tipo stradale, adatto alle strette gomme da neve che, pare, non fossero proprio delle Pirelli, coadiuvato dallo sponsor Polar, Blomqvist riesce ad ottenere un 4^ posto, alle spalle di Waldegaard che vince con la Escort, all’altra Escort di Mikkola e alla 131 Abarth di Markku Alen.
Comincia, intanto, il campionato europeo, e Tony Carello convince i vertici della Lancia a tentare la scalata del titolo continentale con la Stratos. La prima gara alla quale partecipa è il Costa Brava
ARE 286 in Spagna, gli viene affidata la vettura TO L64137, telaio 1576 ( è la vettura giunta terza a S.Remo 1976 con Pinto), Carello in coppia con Perissinot e con il n.2, si fa onore e vince la gara Iberica.
La Lancia decide di schierare una vettura anche nel campionato tedesco, affidandola a Walter Rohrl, il fortissimo tedesco fa il suo esordio al Sachswinter, ARE 287 ha il n.1, la targa è TO N98792, il telaio è il 1580, l’esordio non è dei migliori, sulle dure strade tedesche è costretto al ritiro a causa della rottura della sospensione anteriore.
Carello e Perissinot rientrano in battaglia al Rally Internazionale di Sicilia, ARE 286 questa volta hanno il n. 2 sulle porte la vettura ha la targa TO L64137 (è la stessa con la quale hanno vinto in Spagna) ed anche qui si impongono su un nutrito lotto di partenti. In Germania Rohrl, sempre in coppia con Geistdorfer, e la stessa vettura usata al Sachswinter, partecipa all’Unterfranken ma è ancora sfortunato, questa volta è il motore ad abbandonarlo.
La Lancia non partecipa, frattanto, al Safari, la trasferta africana è troppo onerosa ed il gruppo preferisce orientare i propri sforzi sulla 131.
Rohrl insiste in Germania, il 15 e 16 aprile si schiera al Saarland, ha ottenuto un’altra Stratos, la TO L64137, la macchina usata da Carello nelle vittoriose prove europee ed è veramente un’auto vincente, Rohrl in coppia con il fido Geistdorfer onora il numero 1 sulle fiancate e fa suo il rally tedesco.
Il mondiale approda in Portogallo ma, anche qui, la Lancia non si schiera. Continua invece l’avventura Europea, Carello e Perissinot, con il n. 3 sono iscritti al Rally dell’Isola d’Elba, ARE 286 hanno la vettura TO N41648, è la macchina usata da Bacchelli a Monte Carlo, purtroppo. Dopo una riminta entusiasmante dall’ultimo al secondo posto, la frizione cede e li costringe al ritiro ( per la cronaca vincerà l’altra Stratos di Vudafieri e Mannini). I nostri si ripresentano al 4 Regioni, Carello ritrova la “sua” TOL64137, ha il n. 5 però vincerà la prova ARE 286A
Nello stesso mese il mondiale fa tappa in Grecia, le Stratos Pirelli non ci sono quelle di Chardonnet ma anche Darniche rimedia un triste ritiro..
Ai primi di Giugno si corre l’Ostalpen, Carello e Perissinot vincono con la TOL64137.
Pochi giorni e si corre ad Antibes, ARE 286A Carello ha il numero 5 e la stessa vettura che però questa volta lo tradisce, sarà la pompa dell’acqua a negare la vittoria all’italiano ma sarà un’altra Stratos, con Darniche e con i colori di Chardonnet a salire sul gradino più alto del podio.
Il 23 di giugno il circuìto dell’europeo si trasferisce in Belgio per una delle sue gare più classiche, la 24 ore di Ypres, ARE 286 Carello ha la fida TOL64137, e il numero di gara 1, arriva terzo, preceduto dalla Stratos dello spagnolo De Bragation.
Negli stessi giorni Rohrl partecipa al Rheinhessen, ha la TOM54374, l’auto usata da Munari a Montecarlo, ha il numero uno sulle porte e avrà lo stesso numero in classifica alla fine del rally.
All’inizio di Luglio Carello e Perissinot sono di nuovo in Italia, all’Alpi Orientali, ARE 286A hanno il numero 2 e la TON41648, vinceranno.
Rohrl, intanto bissa il successo del Rheinhessen e, con la stessa auto vince il Vorderpgalz, , due settimane dopo è all’Hunsruck, ARE 287 il feeling con la macchina è all’apice, non ci sono avversari, è un altro trionfo.
Anche il mondiale prosegue e anche il Mille Laghi non vede schierata alcuna Stratos, ne ufficiale ne privata.
Rohrl si schiera al Bayerwald, ARE 287 il rally di casa lo vede però al secondo posto finale.
Carello e Perissinot, intanto, partecipano al rally Halkidikis, hanno il n. 2 ma si confermano ancora al 1^ posto con la TOL64137.
La Lancia non partecipa, ovviamente, alla trasferta mondiale in Canada per il Criterium Molson in Quebec, ma medita riscossa per l’appuntamento italiano del mondiale.
A San Remo viene affidata una vettura ad Alen-Kivimaki, Alen ha sempre manifestato la propria ammirazione per la Stratos e, con entusiasmo affronta la gara ligure, gli viene affidata la TOM54374.
ARE 285 è la vettura che ha dominato con Rohrl in Germania ed è una delle migliori Stratos in circolazione, Alen parte con il numero 4 e dopo una gara entusiasmante riporta la Stratos al vertice di un rally mondiale, sarà questa l’unica vittoria mondiale della Stratos con livrea Pirelli.
Una settimana dopo Carello è al rally OASC con la TO L64137,
ARE 286A la “sua” Stratos europea e anche li centra il bersaglio.
E’ Ottobre, la stagione sta volgendo al termine, in Italia si corre una manifestazione sportiva che vede coinvolti rallisti e velocisti in una sorta di kermesse, è il Giro d’Italia, la manifestazione organizzata dall’Aci di Torino è particolarmente seguita perché permette di vedere all’opera anche vetture prototipo e silouette. Alen convince i responsabili della Lancia a rispolverare la vettura con testata a quattro valvole e con i particolari non più omologati, si schiera in gruppo 5 (categoria silouette) ha il numero 506, lascia la guida a Giorgio Pianta nelle prove in pista. La vettura ha targa TO N12661 ha telaio 1874 (non certo) è l’auto usata da Waldegaard a Montecarlo ed in Svezia nel 1976, al Safari dello stesso anno, vincitrice con lo svedese al San.Remo dello stesso anno, la vettura è dotata di un particolare muso profilato tipo pista ARE 288 da utilizzare appunto nei circuiti ed è, saltuariamente, dotata di un cofano posteriore che presenta un piccolo labbro in aggiunta all’alettone di serie, il cofano motore è pure dotato dei fori posteriori e occasionalmente sull’Alitalia usata al giro del 1975 da Pinto. Per le prove più rallistiche, il cofano anteriore viene sostituito con uno tipicamente rallistico ARE 289 Alen-Pianta e Kivimaki vincono il Giro d’Italia 1978.
Mentre il mondiale torna in Africa per il Bandama, la Stratos Pirelli e Tony Carello, con il fido Perissinot se ne vanno in Spagna a correre il RACE, hanno il numero 2 e la TON41648, vincono la gara e sono campioni d’Europa.
Per premiare le grandi prestazioni di Vudafieri e di Bettega, la Lancia schiera 2 vetture al Tour de Corse, prova del mondiale che si corre a Novembre.
Le vetture sono la n. 11 per Vudafieri e Scabini, ARE 285 TO M54374 (la vincitrice del S.Remo) e la n 14 per Bettega e Vacchetto TO N98792 telaio 1580 ARE 285.
Purtroppo i due Italiani non avranno fortuna,Vudafieri avrà un incidente e Bettega numerose forature.
Anche il mondiale è alla fine della sua stagione, in Inghilterra si gioca l’ultima partita, Alen ritrova la Stratos, è la TOL64137
ARE 285 già usata vittoriosamente da Carello mentre Munari, in coppia con Sodano ha il n.10 e la TOP50745 ARE 285 telaio 1804 (è l’auto usata in Svezia da Blomqvist).le infide speciali inglesi tradiscono entrambi, Alen rompe il cambio e Munari il motore, è l’addio del Drago di Cavarzere ai rally mondiali e alla Stratos.
Alen prende parte, ancora al Rally Monza, kermesse di fine anno tra i viali dell’autodromo con escursus sulla pista, usa la TOM54374, ma un incidente lo ferma.
ARE 283
La TOM54374 viene venduta a “Tony” Fassina e, in allestimento “quasi” Pirelli viene schierata dal forte veneto al Rally di San Marino del 1979, ARE 290 l’auto è ancora vincente e Tony con Mannini lo dimostrano sbaragliando la piazza, la vettura sarà schierata ancora con questi colori (ed altri numerosi sponsor) alla Targa Florio,
ARE 291 Tony si ritirerà però per incidente. Sarà questa l’ultima corsa della Stratos Pirelli, dalla gara successiva inizierà la metamorfosi estetica che la porterà a diventare la “Concessionari Lancia” che trionferà al S.Remo del 1979 ma questa è un’altra storia……………….
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